I test per le intolleranze alimentari

test_dottoressablancoCome detto la volta scorsa, individuare l’alimento (o “gli alimenti”) che possono dare intolleranza ad una persona non è sempre facile. Di sicuro un’anamnesi approfondita aiuta molto lo specialista, ma questa può non sempre essere sufficiente.

Non desidero analizzare tutti i metodi in commercio perché sarebbe troppo noioso per il lettore. Mi limito, però, a ricordare che un qualsiasi tipo di esame, per essere attendibile, deve avere due caratteristiche: essere ripetibile e non dipendere dalla bravura dell’operatore che lo esegue.

Queste due caratteristiche, in base alla letteratura degli ultimi dieci anni, mancano a test molto diffusi come il test del capello, VEGA, DRIA/Kinesiologico e citotossico che sono da considerare, quindi, come non attendibili.

Poiché le intolleranze alimentari derivano da un coinvolgimento del sistema immunitario è questo che bisogna analizzare mediante un test su sangue. Questo spiega come mai i primi test che ho citato non siano assolutamente utili per determinare eventuali intolleranze.

Il test citotossico (o cytotest), invece, pur essendo effettuato su sangue si basa su un metodo che dalla sua ideazione, negli anni ’50, ad oggi, non è mai stato accettato in campo allergologico.

Pertanto, gli unici test che, insieme al supporto di un serio professionista, possono dare indicazioni utili sono quelli eseguiti su un campione di sangue e con una metodica che si chiama “immunoenzimatica” (genericamente indicati con l’acronimo E.L.I.S.A.). Questi test, infatti, utilizzano una metodica standard di laboratorio.

In ogni caso, prima di scegliere che test fare è opportuno parlarne con uno specialista per capire se davvero si ha bisogno di sottoporsi ad un test di intolleranza alimentare.

 

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